sabato 14 settembre 2013

Vampire Journals (1996)



di Ted Nicolaou
 

Regia: Ted Nicolaou. Soggetto e Sceneggiatura. Ted Nicolaou. Fotografia: Adolfo Bartoli. Musica: Tim Isle, Richard Kosinski. EffettiB Speciali: Mark Rappaport Creature FX. Montaggio: Gregory Sanders. Produzione: USA/Romania. Durata. 92’. Costumi: Oana Paunescu. Produzione: Full Mooon Entertainment.Interpreti: David Gunn, Kirsten Cerre, Starr Andreeff, Hinka Goya, Mihai Dinvale, Dan Condurache, Mihai Niculescu, Rodica Lupui, Floriela Grappini.
 
 
Ted Nicolaou viene definito da Antonio Tentori “lo specialista del cinema di vampiri”, ricordato per aver diretto Terror Vision, Vampiri, Radu il principe delle tenebre, Puppet Master vs. Demonic Toys. Confesso che prima d’imbattermi in questa interessante produzione Raro Video non ne sospettavo neppure l’esistenza. A questo servono le etichette indipendenti e le piccole produzioni, che riescono a diffondere anche il modesto artigianato di un Bruno Mattei rumeno specializzato in vampiri. 
 

La trama di Vampire Journals (Il diario del vampiro) non è la cosa più importante, quindi ci limitiamo a riportare la sinossi che trovate sul prezioso dvd Raro Video, commentato proprio da Antonio Tentori. “Zachery per metà vampiro e per metà uomo, vuole vendicare la morte della sua amata. Armato di spada e del suo odio per i vampiri, dedica la sua esistenza allo sterminio dei succhiasangue finché, giunto in Romania, dovrà scontrarsi con Dimitri, il potente maestro vampiro. Batterlo però non sarà impresa facile”. Come dire che Twilight (2008) di Catherine Hardwicke, basato sul romanzo pubblicato da Stephenie Meyer nel 2006, non ha inventato niente.  


Vampire Journals presenta in maniera suggestiva vampiri giovani e innamorati, romantici e decadenti, proprio come li dipinge Anne Rice (Intervista col vampiro, 1976, ma anche La regina del dannati, 1998). L’ambientazione in una spettrale Europa dell’Est è perfetta, tra cattedrali gotiche, cancellate in ferro battuto e palazzi regali, notti nebbiose, cimiteri innevati, statue di angeli con la spada, giornate illuminate da un sole pallido e personaggi che si muovono nelle tenebre. Il film comincia molto bene, procede con il meccanismo della voce fuori campo che racconta le vicissitudini di Zachary, vampiro suo malgrado, innamorato di Silvia, che viene catturata da un temibile maestro vampiro di nome Ash. 
 
 
La lotta per liberare la bella pianista di musica classica sarà lunga e cruenta, ma il vendicatore solitario non potrà evitare che la ragazza venga trasformata in vampira. La pellicola comincia con un’aggressione vampirica e un eccesso splatter a base di morsi alla giugulare e teste tagliate. Il clima è perverso e decadente. La recitazione teatrale e impostata. La fotografia nebbiosa e color pastello. Molte passeggiate, tanta musica sinfonica, troppa verbosità, ci fanno entrare in un clima da opera vampirica lenta e suadente. L’orrore è esibito a piene mani con scene grandguignolesche ed effettacci in salsa splatter e gore. Il ritmo è blando, intorpidisce i sensi del povero spettatore costretto a seguire un prodotto girato in video che ricorda i peggiori film di Bruno Mattei. 

 
La sceneggiatura è prevedibile, i dialoghi irritanti, didascalici, improbabili. La lotta tra vampiri buoni e cattivi lascia il tempo che trova, la storia è poco interessante, procede stancamente su ritmi di una tragedia romantica. Cosa resta da salvare in questo modesto prodotto rumeno? La fotografia, la colonna sonora cupa e suadente, gli effetti speciali, il clima torbido e inquietante, il malsano erotismo. Abbastanza per giustificare la visione, ma solo per un vero appassionato di horror. 
 

La rassegna critica si limita ad Antonio Tentori: “Vampire Journals si avvale di una morbosa sensualità e di un orrore raffinato, dove i vampiri sono esteti e sanguinari, e la vampirizzazione è esplicitamente visualizzata come un estremo amplesso. Da notare, inoltre, l’ambigua e inquietante serie di rapporti che lega tra di loro i vampiri, così come i malsani rapporti che s’intrecciano tra i vampiri e i complici mortali di cui si servono”. 
 
 
Non sono molti i critici che hanno scritto su Ted Nicolaou, anche se - dal 1991 al 1992 - ha girato tre serie di film televisivi con protagonista Lucky Lucke. Tutto il resto sono vampiri decadenti e - come in questo caso - anche parecchia noia, per dirla con il vecchio Califano. 



Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi

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