martedì 19 agosto 2014

Pierino torna a scuola (1990)

di Mariano Laurenti


Regia: Mariano Laurenti. Soggetto: Carmine De Benedittis. Fotografia: Silvio Fraschetti. Operatore alla Macchina: Carlo Aquari. Fotografo di Scena: Rosetta Messori. Montaggio: Carlo Broglio. Sceneggiatura: Mariano Laurenti, Alvaro Vitali, Carmine De Benedittis. Scenografia: Amedeo Mellone.  Trucco: Carla Catanzaro. Costumi: Giovanna Russo. Effetti Speciali: Luigi Tota, Davide dell’Ariccia. Musiche: Berto Pisano. Edizioni Musicali: Clitumno (Roma). Produttore e Direttore di Produzione: Carmine De Benedittis. Aiuto Regista: Luigina Lovari. Assistente alla Regia: Alessandro Laurenti. Negativo: Agfa. Sviluppo e Stampa: Telecolor. Doppiaggio, Sincronizzazione, Mixage: Cinecittà. Titoli: Moviecam 2000. Interpreti: Alvaro Vitali, Nadia Bengala, Elena Fabrizi, Bruno Minniti, Alfonso Tomas, Giulio Massimini, Daniela Di Bitonto, Franco Caracciolo, Giovanna Mainardi, Gabriella Barbuti, Malisa Longo, Carmine Farago, Cinzia Scalzi, Daniele Gigli, Mauro Vestri, Irena Kos, Paola Centanni, Graziella Mastellari, Simone Trabalza, Fabio Piccioni, Salvatore Bugnatelli, Mario De Martino, Ombretta Ariosto, Luigi De Filippis, Riccardo Calleri, Elettra Romani, Giovanni Febraro, Italo Piattelli, Tania Contino, Marco Calleri, Jummy il Fenomeno (Luigi Origine Soffiano).


Mariano Laurenti è stato uno dei più importanti artigiani della comicità italiana, soprattutto della commedia sexy, ma il cinema di genere nel 1990 sta esalando gli ultimi respiri. Il regista romano tenta di rivitalizzare il barzelletta - movie condito di scurrilità e un minimo di commedia sexy con Pierino torna a scuola. Il personaggio è di culto, ma siamo fuori tempo massimo, dopo due titoli della serie ufficiale e quattro apocrifi, senza contare il film televisivi e le troppe imitazioni. Alvaro Vitali non è più affiancato da Michela Miti, ma da Nadia Bengala, fresca Miss Italia, ma attrice modesta e poco sensuale. Elena Fabrizi (la sora Lella) prende il posto di Riccardo Billi e Pierino si trova a dover fare i conti con una nonna. La sorella di Aldo Fabrizi aveva già interpretato la nonna del monello in Pierino la peste alla riscossa (1982) di Umberto Lenzi, apocrifo con il toscano Giorgio Ariani. 


Bruno Minniti è il padre di Pierino al posto di Enzo Liberti e non è la stessa cosa. La nota più lieta del cast è costituita dal caratterista Alfonso Tomas, che interpreta un cameriere pieno di tic nervosi ricalcando il ruolo ricoperto in Vieni avanti cretino (1982) di Luciano Salce. Franco Caracciolo è l’effeminato fidanzato della sorella di Pierino candidato a subire scherzi feroci. Malisa Longo è la cassiera del bar dove Pierino va a fare colazione e a raccontare storielle scurrili del tipo: “Cos’è quella cosa che quando entra è dura e quando esce è moscia?”. Pierino si risponde subito: “Il biscotto! Cosa avevi capito? Proprio vero, sei come il gatto nella credenza, quel che fa lo pensa!”. 


C’è persino Jimmy il Fenomeno che vorrebbe vendere gli uccellini alla Bengala. Il film è privo di trama. Pierino lavora in un canile, ma ruba il cibo in scatola invece di darlo ai cani; decide che è meglio tornare a scuola, non tanto per far contenta la nonna, quanto per evitare di essere impiegato come lepre umana che incita a correre i cani. La parte scolastica è la migliore, tra scherzi feroci alla professoressa, messa fuori gioco per far arrivare la supplente, e risposte assurde durante le interrogazioni. “Fazzi… Fazzi… e mo’ so cazzi!”, è il motto di Pierino contro la professoressa brutta ed esigente. Invece la supplente (Bengala) si chiama Rizzi, nome che è tutto un programma: “Rizzi… Rizzi… tu m’addrizzi!”. 


La scuola viene alternata ad altri ambienti che propongono situazioni da barzelletta: il ristorante del padre, la parrucchiera, il ristorante cinese, la farmacia, la strada… Puro cinema barzelletta, montaggio di scenette scollegate, al ritmo della vecchia colonna sonora di Berto Pisano, con Pierino che spesso conclude: “Col fischio o senza?”, intonando la caratteristica ristata. Vitali partecipa alla sceneggiatura e si nota dal livello di battute molto sopra le righe: “C’ho un’idea grandiosa! C’ho il cervello che mi scorreggia!”; “Giulio Cesare, il popolo chiede sesterzi! No, vado dritto!”; rivolto a un marocchino: “E il cammello dove l’hai lasciato?”; la maestra. “Oggi sono molto rigida!”, Pierino: “E io no?”; “Quando siedono sul vaso sono tutti uguali!” (mostrando un mini cesso); “La festa dei froci dura tre giorni! So’ talmente tanti…”. 


La parte sexy è inesistente, perché Nadia Bengala si limita a mostrare le gambe fasciate da calze nere dietro la cattedra e non bastano poche sequenze di caratteriste minori per definire il film una commedia erotica. Citiamo la scenetta del fidanzato siculo che va dalla ragazza con la madre mentre Pierino con una scusa scuce la gonna alla ragazza e la mostra seminuda. Vediamo la moglie di un capitano di marina che fa l’amore nel parco con il marito mentre i carabinieri vogliono arrestarla perché è la quinta volta che la beccano con una persona diversa. Infine c’è la cameriera del ristorante che mostra il lato b e tutti - Pierino e padre compresi - fanno a gara per tastarlo. Troppo poco. La pellicola è un barzelletta - movie corretto con un minimo di comicità grottesca, alcune sequenze accelerate stile comiche del muto e momenti surreali da cartone animato. 


Cinema nel cinema con Laurenti che cita una vecchia gag presa da Totò sexy (1963) di Mario Amendola, con il regista che insegna all’attore come si bacia, ma lo fa per approfittare della situazione. Comicità politica quando Pierino se la prende con il Partito Socialista e fa capire che per entrare alla Rai bisogna presentarsi con il garofano. Finale scolastico con Pierino che non viene promosso, nonostante una commissione bendisposta, perché risponde alle domande con una serie di sciocchezze. A casa l’attende la cartolina precetto (erano i tempi della leva obbligatoria!) e il capitano di marina che vive nel condominio lo prende sotto la sua protezione. Il regista lascia aperta la possibilità di girare un Pierino militare che è rimasto nella lista delle cattive intenzioni per colpa (o merito) dell’insuccesso commerciale dell’operazione. 


In compenso il produttore De Benedittis contatta Claudio Fragasso e l’attore Flavio Bucci per girare un Pierino Stecchino (1992), mai distribuito. Pierino torna a scuola è un film sconclusionato che ha perso tutta la freschezza e la dissacrante volgarità del Pierino contro tutti (1981) di Marino Girolami. Laurenti inserisce tante barzellette risapute e soltanto Elena Fabrizi (la sora Lella) diverte nei panni della nonna di Pierino. Vitali prova a scatenarsi con battutacce rivolte alla Bengala, ma non basta. Tutto ha il sapore del tempo passato. E non è passato invano…

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