sabato 4 aprile 2015

Le porno killers (1980)

di Roberto Mauri

Regia: Roberto Mauri. Soggetto e Sceneggiatura: Roberto Mauri. Direttore di Produzione: Roberto Tagliavia. Segretaria di Edizione: Sandra Puglisi. Maestro d’Armi: Gilberto Galimberti. Operatore alla Macchina: Luigi Conversi. Produzione: Lemar Film Company. Pellicola: Kodak. Colore: Telecolor. Direttore del Doppiaggio: Lorenzo Artale. Doppiaggio: Società Doppiaggio Internazionale. Durata: 82’. Genere. Giallo erotico. Interpreti: Carmen Bizet (Carmen Russo), Mario Cutini, Vassili Karis, Cinzia Lodetti, Bruno Minniti, Rinaldo DeWitt, Angelo Arquilla, Maurizio Anastasi, Patrizio Trochei, Manlio Cersosimo.


Roberto Mauri (Castelvetrano, 1924) è lo pseudonimo del regista, attore e sceneggiatore trapanese Giuseppe Tagliavia, noto solo agli amanti del cinema bis per aver diretto una serie di non capolavori, un po’ come i non compleanni del Bianconiglio di Alice nel paese delle meraviglie. Recita nel cinema degli anni Cinquanta, volto fiero da melodramma di Matarazzo e Callegari, partecipando a pochi film dal 1944 al 1957. Debutta alla regia nel 1958, “firmando almeno venticinque pellicole, tutte di genere e tutte di non grande interesse” (Roberto Poppi, I Registi Italiani). Tra queste citiamo l’esordio con Vite perdute - la legge del mitra (1958), regia insieme a Bianchi, anche interprete, passando all’horror La strage dei vampiri (1962), al peplum Gli invincibili fratelli Maciste (1964), al western - con lo pseudonimo di Robert Johnson - con un Sartana apocrifo e alcune pellicole dedicate alla saga di Spirito Santo, per finire con la commedia erotica (Un toro da monta, 1976) e il thriller erotico (Le porno killers, 1980).


Le porno killers è il suo ultimo (perdibile) film, sceneggiato e persino prodotto, girato in pellicola con una fotografia sciatta e anonima, montato con tempi dilatati e scritto così male da rasentare l’insulto all’arte della sceneggiatura. Frase di lancio che è tutta un programma: Le porno killers… Attaccavano a colpi di… Si difendevano a colpi di…Le porno killers (1980) è un film discusso nella carriera di Carmen Russo, che per l’occasione si fa chiamare Carmen Bizet. “Io me lo immaginavo come sarebbe andata a finire e volevo tutelarmi con uno pseudonimo”, confessa Carmen a Gomarasca e Pulici che la intervistano per 99  Donne


La bella attrice ligure afferma che in fase di montaggio la produzione aggiunse scene hard, secondo una consuetudine del periodo. In pratica quello che doveva essere un semplice film erotico fu trasformato in un porno utilizzando controfigure e girando parti aggiuntive. Abbiamo visto la pellicola soft, ma dobbiamo dire che Carmen Russo recita quasi sempre nuda accanto a Cinzia Lodetti, due affascinanti quanto spietate killer incaricate di eliminare un gangster da un’organizzazione tedesca. La trama thriller, quasi una spy story, è solo una scusa per mettere in scena diverse situazioni erotiche. Ricordiamo la Russo impegnata in una grande scena lesbo con la Lodetti, prima sul letto e poi in un vano doccia di dimensioni ristrette, ma anche in rapporti etero molto credibili con Cersosimo e Minniti. 


Pare che grazie a questo film Manlio Cersosimo scoprì di essere portato per il cinema hard a causa di un’erezione notevole davanti alla bella Carmen. Fu così che due settimane dopo partì per Santo Domingo dove girò i primi storici hard sotto la guida di Aristide Massaccesi. Tutte cose che riferisce l’attore in una serie di storiche interviste, l’ultima delle quali televisiva, da Marco Giusti, conduttore di Stracult


Secondo Carmen Russo il film doveva intitolarsi Le deliziose killer, ma quando uscì fu ribattezzato dalla produzione con un titolo più volgare dopo averlo gonfiato con scene hard girate con altre attrici. Bruno Minniti, partner erotico della Russo, ricorda di aver girato solo una scena molto casta nella doccia e confessa: “Si vedeva il mio volto e poi il pisellone di qualcun altro che entrava in azione. Ovviamente noi attori non ne sapevamo niente e so che Carmen inoltrò anche una causa”. Carmen non ricorda Le porno killers, dice di aver rimosso il film nella maniera più assoluta, come una brutta esperienza giovanile, soprattutto non rammenta l’erezione improvvisa di Manlio Cersosimo. Il film si vede solo per la curiosità di sbirciare situazioni erotiche ai limiti dell’hard che vedono impegnate le due belle attrici, soprattutto un rapporto a tre molto credibile. Non altro, davvero. La musica è pessima, comincia come una partitura sintetica da thriller e si trasforma in una pessima sonorità romantica nei momenti di sesso sfrenato. 


La morale del film pare essere che le due donne trattano gli uomini come oggetti, li usano per scopare e poi se ne liberano, ma stanno bene anche da sole, forse meglio. Due donne che hanno preso il posto degli uomini, in definitiva, in un malinteso femminismo d’accatto. Da un punto di vista fotografico il regista immortala luoghi storici di Roma come via Veneto - la Russo cita persino Fellini e La dolce vita - e Piazza Navona, ma anche le campagne laziali; vediamo un bagno nature di Russo e Lodetti presso le famose cascate del fiume Treja di Monte Gelato, nel comune di Mazzano Romano, luogo storico del cinema bis


Tutto è molto sciatto, girato in maniera dilettantesca con la macchina a mano, con immagini che sembrano rubate, tra lunghe passeggiate, improbabili scazzottate e dialoghi risibili. Ci dobbiamo sorbire persino una filippica femminista con le due porno killers impegnate a mettere in ridicolo uomini che fanno discorsi assurdi sul ruolo della donna. Da ricordare Lorenzo Artale, il direttore del doppiaggio, forse la persona professionalmente più impegnata a dare una voce a un gruppo di attori che non sarebbe mai riuscito a recitare una battuta credibile. Sembra che la versione con inserti hard sia intitolata Le Porno Salamandre, nella quale le due attrici sono sostituite da controfigure per le scene esplicite. 


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