lunedì 12 ottobre 2015

Stelle e stelline degli anni Settanta


Rivedere il cinema degli anni Settanta per fare un viaggio nella bellezza che non può tornare, nei ricordi di un’adolescenza sconvolta da presenze conturbanti, da volti di attrici che imperversavano sul grande schermo e nelle fantasie dei ragazzini. Eravamo così noi quattordicenni degli anni Settanta, disposti a fare carte false pur di vedere un film vietatissimo come Salon Kitty, interpretato dalla bellezza selvaggia e sensuale di Thérèse-Ann Savoy. 




Ricordo ancora la paura di essere scoperto al botteghino del Teatro Metropolitan e di non venire ammesso al cinema, come rammento i sogni erotici che mi portavano a rivedere nella memoria le scene più calde. La Savoy che cammina a quattro zampe davanti a Helmut Berger, la torrida scena di sesso finale, l’amore con il pilota nel bagno di una stazione. Non era così facile vedere una donna nuda a quattordici anni e allora avevamo il cinema, questo tipo di cinema che dava l’illusione di poter sognare accanto alla bella attrice del momento. 


E t'innamoravi di Michela Miti che impersonava una Biancaneve sporcacciona degna del miglior fumetto porno, stravedevi per la biondissima Daniela Poggi e per il seno stupendo di Anna Maria Rizzoli, ti perdevi dietro alle forme abbondanti di Carmen Russo. Lasciatemi dire che era un cinema poetico fatto di piccole cose, un cinema che ti portava per mano alla scoperta dell’erotismo e del corpo femminile, che ti sconvolgeva tra calze a rete calate e ragazzine che salivano su scale ammiccanti, servette che si facevano tastare il sedere da padroni maiali e adolescenti in calore che spiavano nudità stupende dal buco della serratura. 


Tra i miei amori cinematografici degli anni Settanta, è indimenticabile la bellezza esotica di Laura Gemser, una delle protagoniste dei miei libri. Tutti noi abbiamo straveduto per Emanuelle, forse più per lei che per l’originale francese con due emme interpretato da Sylvia Kristel. I suoi viaggi per il mondo erano il nostro unico modo di viaggiare, di sognare posti sconosciuti, di vedere la Thailandia, l’Africa, Santo Domingo e l’America. Oggi che tutto sembra così facile e i paesi all’altro capo del mondo sono raggiungibili con un semplice volo di aereo, pare quasi impossibile, ma c’è stato un tempo che non era così e certi sogni esotici li dispensava soltanto il cinema. 



Gli amori saffici di Emanuelle, le trasgressioni da fotografa dell’amore, i tanti incontri a base di sesso sfrenato, sono stati parte della nostra adolescenza e ancora adesso resta il ricordo indelebile di lussuriosi corpi femminili che scomparivano al risveglio. Era l’Italia sconvolta dalle battaglie femministe, un mondo che faceva apparire come una colpa la bellezza femminile, ma era anche l’Italia democristiana e baciapile dei censori bacchettoni ed era pure l’Italia della prima rivoluzione sessuale. Una donna doveva essere apprezzata solo per quello che aveva in testa, dicevano le guerrigliere acide del post Sessantotto. Le nostre attrici preferite erano aborrite e contestate da queste donne che rifiutavano la femminilità e che volevano vestire con jeans strappati e maglioni cadenti. 


Per reazione noi ragazzini di quei tempi ci rifugiavamo tra le calde membra immaginarie di Ria De Simone, nel seno piccolo e ben fatto di Zigi Zenger, tra le forme acerbe di Ely Galleani e Cinzia Monreale. Forse per questo mi trovo spesso a parlare di loro, delle tante stelle minori d'un panorama quasi infinito, d'un sogno perduto di tanti anni fa. Il cinema degli anni Settanta che si spinge a contaminare i primi anni Ottanta per poi morire di televisione, come un triste destino. Diamo il ciack iniziale e lasciamole sfilare, come modelle immaginarie della nostra memoria: Laura Gemser, Thérèse-Ann Savoy, Michela Miti, Daniela Poggi, Zigi Zanger, Anna Maria Rizzoli, Carmen Russo, Franca Gonella, Ely Galleani, Cinzia Monreale, Ria De Simone, Simonetta Stefanelli, Karin Schubert, Paola Senatore, Sonia Viviani, Martine Brochard, Dada Gallotti...


Gordiano Lupi

Segui la mia rubrica bisettimanale di cinema su Futuro Europa: http://www.futuro-europa.it/category/cultura

Nessun commento:

Posta un commento